L’amarcord
E’ la vigilia nel segno dell’amarcord. Como Napoli fa pensare immediatamente al gol di Carnevale nelle ultimissime battute del primo campionato vinto nel 1987. Anche il Como, sulla propria pagina Facebook, presenta foto molto suggestive degli anni Ottanta https://www.facebook.com/photo/?fbid=1391408191822872&set=pcb.1391410645155960. Nelsegnodelterzo propone una foto delle squadre di 40 anni fa. Bianchi è seduto tra Gianfranco Matteoli e Luca Fusi nella foto di gruppo dei lariani. Alla destra di Diego appena giunto a Napoli, ci sono Celestini, Caffarelli, Bagni e Ferrario.

Lo scotto
Il Napoli ripropone il 3 5 2 e paga ad altissimo prezzo l’improvvisazione con la quale i suoi calciatori devono reinventarsi nei nuovi ruoli. Quando Politano batte la rimessa laterale da quinto esterno di centrocampo cercando Rrahmani molto distante, il Como ha il tempo per aggredire e per indurre il terzino all’errore. Il problema è lì nella rimessa laterale. La batte Politano. Con il solito 4 3 3 Di Lorenzo avrebbe rimesso in gioco e trovato proprio Politano per scaricare quel pallone. C’è il lago sullo sfondo e il Napoli si avvia verso le sue sponde. Nel lago finisce per affondare con il modulo da dimenticare.
Raspadori
Con il modulo da dimenticare c’è Raspadori. Raspadori ci mette una pezza. Ha gran voglia, grande tecnica, ma non dialoga mai con Lukaku completamente fuori dal gioco. Per mesi è stato scritto che il belga non avesse la seconda punta a supporto. Ecco, il problema del gioco non è nell’attacco ma nel mezzo del campo. Il modulo da dimenticare comporta piccoli vantaggi a fronte di grandi svantaggi.
Il calo
Nel secondo tempo il Napoli non c’è. Non sviluppa gioco a centrocampo. Non riesce a metabolizzare il cambio di modulo e la squadra non avanza mai con una trama tra i suoi centrocampisti. Lobotka non trova mai un appoggio su McTominay e su Billing che debutta con ordine. La pericolosità del primo tempo è frutto di verticalizzazioni rapide ma il giro palla non è mai efficace. Il Como vince e regala la vetta all’Inter.
Il ritorno al passato
Torni il Napoli al passato. Il modulo da dimenticare è il 3 5 2. Con il 4 3 3 il Napoli rinuncia al contributo dal primo minuto di Raspadori, però, ha gli automatismi che hanno consentito di essere in testa alla classifica fino a stamane. Lobotka non ama il traffico. Vuole spazio per sviluppare il suo gioco. I 5 in mezzo al campo del 3 5 2 lo ingolfano e di certo non lo scopriamo oggi. Lobotka è a Napoli da cinque anni. Si sfrutti Politano nel suo ruolo in alto a destra. La difesa a tre è poco aiutata dai quinti quando manca Mazzocchi. Quanto alla mancanza di Kvara e all’assenza di Neres, giochi Okafor, giochi Spinazzola, giochi qualcuno che trovi anche difficoltà che, però, sarebbero limitate solo in quel ruolo. C’è ancora tempo, non si perda tempo.
Una brutta partita da dinenticare! L’autogoal di Rrahmani segna il primo tempo come una maledizione e a nulla vale il pareggio con Raspadori che avrebbe dovuto creare lo scossone che ci si aspettava! Nel secondo tempo il secondo goal segna il tracollo del Napoli! Ora bisogna trovare la strategia giusta per poter reagire e rimontare!